Nella caccia al cinghiale, come sanno bene i cacciatori, è di fondamentale importanza mirare e colpire all'istante i punti vitali del Cinghiale affinché la morte del selvatico possa avvenire in pochi attimi. Stiamo parlando dei punti: (a) testa; (b) nuca; (c) cuore; (d) fegato; (e) reni.
Colpire altri punti non vitali (es. polmoni o viscere) causerebbe la morte del selvatico solo dopo diverso tempo e solo dopo che lo stesso abbia percorso distanze, anche notevoli, dal luogo in cui è stato colpito.
Il cinghiale, essendo un animale di robusta corporatura fisica, richiede, per essere abbattuto, munizioni assai più potenti di quanto si potrebbe supporre facendo riferimento soltanto alla taglia. Considerando un peso massimo (in Italia) di 150 chili ed una distanza massima di tiro, normalmente, non superiore ai 50 metri, l’energia cinetica minima richiesta viene stimata in 2.000 Joule; energia che viene raggiunta da una buona palla slug del 12 (palla singola, generalmente di piombo e dello stesso calibro della canna del fucile) o da un proiettile di carabina a canna rigata di almeno 6,5-7 mm. Proiettili di calibro inferiore ai 6,5-7 millimetri sono da evitare in quanto strutturalmente troppo fragili per garantire una adeguata penetrazione; tali munizioni, inoltre, devono sviluppare una energia cinetica maggiore di 1.500 Joule per avere effetto.
Non a caso le munizioni più utilizzate sono cartucce cal. 12 con palla slug caricate in bossoli standard da “70 mm” e più raramente in bossoli magnum da “76 mm”; oppure le cartucce per armi lunghe rigate come le .30-06 o le .308W (metrica anglosassone, in centesimi di pollice).
La scelta del tipo di proiettile da usare nella caccia al cinghiale, pertanto, è molto importante, non soltanto ai fini della precisione, ma anche per ottenere il rapporto ottimale tra potere lesivo e peso selvaggina; ovvero individuare la cartuccia con il giusto potere di arresto adatta per quel tipo di cinghiale, in termini di rapporto peso palla/peso cinghiale.
Nella caccia al cinghiale, solitamente, nei fucili a canna liscia, si usano cartucce allestite con palle di piombo come Gualandi, Brenneke e Maremmana (vedi foto).
Oppure cartucce rivestite in rame sotto calibrate provviste di sabot; ovvero cartucce con un dispositivo che permette di sparare un proiettile più piccolo del diametro della canna senza dispersioni di gas propellente.
Nelle carabine, invece, si usano cartucce con palle mantellate, semi mantellate, a punta morbida, et altri al fine di consentire una deformazione controllata e ottimizzare l'effetto di shock idrodinamico.
Per effettuare la caccia al cinghiale si richiede l’utilizzo di munizionamento a palla unica in quanto è vietato il munizionamento spezzato.
Normalmente si usano fucili a canna liscia in calibro 12 quali doppiette, sovrapposti, semi-automatici. Oppure si usano fucili a canna rigata quali carabine semiautomatiche e bolt action. Calibri preferiti in Italia per la caccia al cinghiale sono il .30-06 Springfield, il .308 Winchester, il .300 Winchester Magnum (metrica anglosassone, in centesimi di pollice).
Poiché in Italia, ogni anno, si registra un considerevole numero di vittime della caccia (in media circa 80) dovuto all’imprudenza e alla sconsideratezza di chi impugna il fucile, è cosa buona seguire le norme sulla sicurezza previste per tale attività.
Dott. Ermanno Musto
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