L'analisi delle caratteristiche dei residui di sparo (dimensioe e densità) sulla scena del crimine, in funzione dalla correlazione arma/munizione, ci aiutano a determinare la distanza di sparo.
La riforma del 2000, introducendo le investigazioni difensive, ha raggiunto l'equilibrio tra le prove dell'accusa e quelle della difesa?
Si è veramente passati dal processo inquisitorio a quello accusatorio?
Si è evidenziato che: un povero cittadino difficilmente può permettersi un consulente di scienze forensi per la sua difesa; spesso la difesa non può contro esaminare le prove (spesso distrutte anticipatamente o rovinate dalla mala conservazione); troppo spesso l’accusa sposa una teoria senza tener conto del principio di falsificabilità. E molto altro ancora.
L’importanza delle prove presenti sulla scena che, chi interviene per primo, deve saper cercare, riconoscere (es. la luce del lampione che cambia il colore dell’automobile), salvare, conservare e portare all’attenzione sia dell’accusa sia della difesa.
E’ necessaria formazione continua e dedizione alle scienze forensi perchè la scienza evolve e con lei l’analisi delle prove.
Webinar su Balistica e Scienze Forensi
Nel corso della presentazione del volume "Prontuario di Balistica Forense" del Dott. Ermanno Musto si è anche discusso, attraverso la dissertazione di casi analizzati, di come la balistica, insieme alle altre scienze forensi, debbano collaborare tra loro e con l'investigazione tradizionale al fine di restituire dati oggettivi validati e validabili.
La maggior parte dei crimini violenti coinvolge l'uso di armi da fuoco, il che rende l'analisi della scena del crimine e dei dati acquisiti una necessità fondamentale per comprendere l'evento e stabilire collegamenti tra fatti delittuosi apparentemente distinti.